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15 luglio 2018

Icona di San Paolo

collezione privata

             Questa icona rappresenta Gesù che appare a Paolo lungo la via di Damasco, come raccontato nel libro degli Atti (At 9,1-19): Paolo, travolto da una luce dal Cielo e da una voce, cade a terra, chiedendo a Dio di rivelarsi: “Chi sei, o Signore?”. E il Signore non tarda a rispondere.
 Luce e Parola. Nella vita di Paolo sono esperienze di incontro capaci di trasformare l’uomo di Tarso in un tenace apostolo della missione, osando dove lo Spirito spingeva in assoluta novità. Luce e Parola - rappresentate dalla mandorla del cielo e dal rotolo tenuto dal Cristo nella mano sinistra -  diventano la stele eretta nella storia personale per ricordare un evento fondante capace di dare forza e di  sostenere la corsa accidentata verso la meta. Possiamo vedere un guizzo di luce uscire dalla mandorla:  è quel pungolo contro cui è difficile recalcitrare, è quella intuizione che spinge al compimento.
  L’icona ci presenta un Paolo in preghiera che, inginocchiato e con le mani velate, contempla e adora, il Gesù risorto incontrato, indicandoci la via per vivere della sua Grazia. Ascolto e parola, silenzio e preghiera… tanti altri modi per dire la cosa necessaria. I  colori delle sue vesti, blu e viola, sono simili a quelli di Gesù- rosso e blu- ad indicare l’assimilazione a Cristo del santo Apostolo delle genti.
Gesù benedice e guarda. Incontro di sguardi e di storie capaci di cambiare il corso degli eventi. Vestito di una tunica rossa laminata di oro zecchino, simbolo dell’Amore divino, un mantello azzurro segno della sua umanità totalmente  spirituale. Le iscrizioni greche lo indicano come il Cristo. La sua mano destra benedice Paolo guardandolo con infinita tenerezza.
Damasco. E’ la città, oggi siriana, che qui diventa simbolo di una storia reale, fatta anche di  giochi di potere e attraversata da un germe di nuova vita nato nella vita del credente. A questo miracolo ricreativo assiste il creato: montagne e vegetazione stanno danzando e cantando il loro inno di lode; il cielo, realizzato in fine lapislazzuli, avvolge la scena per indicare che tutto, ma proprio tutto ciò che accadde nella via di Damasco era inserito in un orizzonte di Amore impensato e trasformante in benedizione: “Possa il Signore illuminare gli occhi della vostra mente per farvi comprendere a quale speranza vi ha chiamati.. e qual è la straordinaria grandezza della sua potenza verso di noi, secondo l’efficacia della sua potenza” (Ef 1,18-19)
L’icona è eseguita interamente a mano su legno massello ingessato, utilizzando tempera all’uovo con colori naturali e oro zecchino in foglia. 

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