L’icona
presenta il Signore Risorto come donatore e fonte di energia. La sua
risurrezione rivela l’efficacia della forza divina: forza di amore che
strappa dalla morte e dal male.
Nella lettera agli Efesini Paolo dirà: Prego “perché il Dio del Signore nostro Gesù Cristo, il
Padre della gloria, vi dia uno spirito di sapienza e di rivelazione per una più
profonda conoscenza di lui. Possa egli davvero illuminare gli occhi della
vostra mente per farvi comprendere a quale speranza vi ha chiamati, quale
tesoro di gloria racchiude la sua eredità tra i santi e qual è la straordinaria
grandezza della sua potenza verso di noi credenti secondo l’efficacia della sua
forza che egli manifestò in Cristo, quando lo risuscitò dai morti e lo fece
sedere alla sua destra nei cieli.” (Ef 1,17-20).
Il Cristo Energizzatore è Gesù morto (la croce iscritta nell’aureola),
risorto (l’abito bianco della luce
della trasfigurazione) e asceso al
cielo (il cerchio e i cherubini) che, benedicendo, comunica la stessa forza di
risurrezione (arcobaleno e fasci di luce chiara) all’universo (stelle e nuvole)
e all’umanità (quadrato della tavola e colore terra del bordo). In Lui, Dio ha
rivelato pienamente sé stesso (O W N del nimbo che indicano il nome rivelato da
Dio a Mosè); Gesù Cristo, il Figlio, (IC XC) è l’origine e il punto di arrivo di
tutto e di tutti (a W).
particolare |
Sempre
nella lettera agli Efesini (Ef 6,10-11) Paolo invita la comunità di Efeso, bene
avviata nella vita cristiana, ad attingere”
forza nel
Signore e nel vigore della sua potenza” per
resistere al male, per vivere nell’amore.
Siamo fragili, chiamati a vivere un
sogno di “shalom”, di pace universali. Come faremo? L’icona ricorda appunto
questo movimento: rafforzarsi in Cristo.Queste
energie di risurrezione, espresse nel bianco della veste del Cristo, partendo
dalla sua persona, dai suoi centri vitali, diventano i colori dell’arcobaleno
visibile agli uomini. I colori accesi, sono attenuati da fasci luminosi e
trasparenti perché la presenza di Dio, che può manifestarsi con potenza (i
miracoli di Gesù e nella storia) giunge quotidianamente a noi con la
delicatezza di un arcobaleno che percepiamo e poi sparisce. Piccoli frammenti
di luce da riconoscere nella vita (puntini bianchi). Questa luce di arcobaleno
composta da colori diversi – secondo la visione di Ezechiele in 1,27 - indica che le energie che Cristo dona sono diverse: sulla vita, sulla mente,
sulle parole, sui desideri e sentimenti, sul coraggio di osare e di amare…sono
i doni dello Spirito che muovono in noi una spinta di comunione con Dio.
Nella gloria, attorno a Cristo i cherubini, coloro che hanno una perfetta conoscenza di Dio, coloro che sanno ricevere il dono di luce più alto e che lo contemplano nella sua potenza originaria, coloro che sanno riempirsi del dono della saggezza e sanno comunicarlo. I cherubini indicano questa trasmissione, questo suono, questa parola, questa vibrazione così importante perché ci sia vita.
E' davvero sorprendere sapere che la fisica quantistica ( la teoria della meccanica attualmente più completa), descrivendo il comportamento della materia, sta scoprendo quelle leggi antiche tessitrici di vita nei popoli primitivi.
“Le cose
sono
unite da legami invisibili:
non puoi cogliere un fiore
senza turbare una stella”
(G. Galilei)
Tutto è in relazione!
L’amore è un’energia che sviluppa la
vita; l’indifferenza o l’odio, la distrugge. L’energia che vibra da noi può
modificare la vita attorno a noi. Perciò: attingiamo forza in Dio per essere
noi stessi, su questa terra, come Lui: una vibrazione di Vita!
Nessun commento:
Posta un commento