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14 dicembre 2019

Cristo in Gloria


Icona realizzata a quattro mani per la Pontificia Facoltà di Teologia dell'Italia Meridionale

Napoli, novembre 2019

06 aprile 2019

Gesù e Pietro


Corso estivo


L'icona della Crocifissione


La Crocifissione: un amore più grande


Questa icona è ispirata ad una miniatura di un Evangeliario armeno del XIII secolo conservato nella Biblioteca del patriarcato Armeno di Gerusalemme.
Descrizione breve dei personaggi e dello spazio.
Siamo di fronte ad un’icona che tiene insieme tutto il mistero pasquale: c’è la morte, c’è la RSER e c’è lo SS e ne fa un’interpretazione teologica e spirituale, non lo racconta semplicemente, ne cerca la verità… Noi, la nostra teologia ha fatto un po’ fatica ….inizialmente il Crocifisso - rappresentato con gli occhi aperti – esprime la RSR…… poi c’è stato uno sbilanciamento sul venerdi santo e la nostra teologia occidentale è arrivata al Concilio vaticano II per ricollocare nel mistero pasquale la RSR. A noi, ora, vivere questo nuovo tempo pasquale tenendo insieme morte-RSR-dono dello SS.
Guardiamo a qs tre elementi:
  • Morte: gli occhi chiusi di Gesù, il lamento delle donne, lo svenimento della SmDD; violenta: il suo volto è sfigurato tanto che gli angeli si coprono
  • RSR: il perizoma è bianco; i piedi incrociati dicono danza;
  • SS: agisce nel centurione, nella luce del corpo anche se morto, nell’acqua e sangue che escono dal costato; nella scintilla di luce rossa visivile nel nero degli abissi.
Questo poter tenere insieme tutto l’evento ci differenzia da chi ha vissuto storicamente quel momento: sua madre, i discepoli, il centurione, le donne…. Nello stesso tempo non possiamo essere semplicemente “ottimisti” e troppo velocemente passare alla consolazione della RSR altrimenti non comprenderemmo il cammino fatto da Gesù sulla croce, nella sofferenza.
IL FIGLIO DI DIO:
  • Gesù non ha le sembianze reali di un crocifisso e neppure riporta i dettagli della passione. Non ci sono tracce di torture, né la corona di spine. Ma ha il capo chino, segno dell’avvenuta consegna dello Spirito e della morte per crocifissione.
  • I Vangeli ci riportano una domanda di Gesù sulla croce:”Perché, Padre mio, mi hai abbandonato? Perché grido e non rispondi? Eppure tu hai liberato i nostri padri dall’Egitto e quando gridavano non restavano delusi. (sal 22)


  • Gesù attraversa la sua agonia, la sua lotta con il male e la sofferenza nella memoria di un Padre che si è manifestato come promessa di vita, come colui che apre strade, futuro, ricominciatore, rialzatore….
Poi continua: “ Io sono rifiuto per il mio popolo, mi offendono e per credere mi chiedono il segno che tu mi liberi(sal 22) loro pensano di renderti culto, uccidendomi (Gv); mi chiedono perché non mi salvo se ho salvato tanti e se ho risuscitato alcuni…… Mai un benedetto poteva essere appeso alla croce. Lo diranno i due ladroni: “noi si, ma lui non ha fatto niente..”
  • Gesù vive la sua ultima tentazione: “qual è il vero volto del Padre, in quale Dio ho messo fiducia, in un Dio che è nel segno del più, della potenza di fronte al male?
E continua: “ Nessuno mi aiuta. Stammi vicino Padre…..”
  • . Gesù affronta la notte della sofferenza, affronta la nostra morte protetto dalla verità dell’amore del Padre e fa la sua resa all’amore, che chiede di soffrire.
  • Gesù danza….. I piedi incrociati segnano il passo di una danza ad indicare la parte finale del salmo 22 iniziato con “Mio Dio, mio Dio perché mi hai abbandonato” e concluso “ti loderò in mezzo all’assemblea, sei Tu la mia lode davanti ai miei fratelli, io vivro per te” cioè hai trasformato il mio lamento in danza…. Anche nella morte ti ho incontrato. E’ vestito di un perizoma bianco, simbolo del sudario abbandonato e colore della RsR


IL CENTURIONE
Il panno, attorno ai capelli, è bianco – simbolo del pensiero spirituale – indica che è il primo ad accogliere lo Spirito Santo donato da Gesù e che gli dà la capacità di credere. In lui è cominciata una lettura spirituale della realtà. Longino, secondo la tradizione, ci è maestro di quella lettura spirituale della nostra storia a cui siamo chiamati: cogliere il significato radicale, fondante della realtà. Cogliere ciò che non appare subito a prima vista ma che pure anima il reale e ne costituisce l’anima è L’EVENTO PASQUALE, DI MORTE E DI RISURREZIONE. “Vedendolo morire in quel modo”, vedendolo morire facendo della violenza subita un atto di fiducia, del dolore sofferto un dono, vedendolo morire in quel modo, arrestando la corsa della violenza, l’occhio interiore è IN GRADO DI RICONOSCERE DIO. Una scienza crudele e violenta è percepita dai sensi spirituali affinati dal cammino quaresimale come la manifestazione della gloria di Dio
GLI ANGELI
Ci ricordono che la nostra fede nasce da una ferita, da un volto reso sfigurato dal rifiuto di credere in un Dio che ama i peccatori, di un Dio che non castiga il male, di un Dio che è misericordia…




LE DONNE
Dettaglio interessante a sinistra della croce è raffigurata la Vergine svenuta. Una delle donne in piedi vicino a lei la sostiene sotto le ascelle. La testa della Vergine è reclinata su una spalla, le mani pendono impotenti lungo il corpo. Per l’iconografia orientale è uno sandalo questo eccesso di umanità di Maria. E normalmente si ritiene che questo motivo sia squisitamente occidentale, apparso con il Berlinghieri. Questa miniatura mostra chiaramente che questo motivo era già ben noto all’oriente cristiano, da qui è passato a Bisanzio e in Italia e ci mostra un’intuizione teologica che oggi papa Francesco sta facendo centrale della sua missione: “Non solo a Maria, ma a Dio stesso, il Misericordioso, di fronte ai figli si muovono le viscere di padre che nemmeno Lui, come Maria, può fermarle.
Ed è questa meravigliosa tenerezza di un Padre travolto dalla misericordia osiamo sperare che Gesù abbia sperimento, per noi e con noi, sulla croce! .