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15 novembre 2024
14 novembre 2024
Approfondimento del libro dell'apocalisse
Consiglio l'ascolto di questa prima parte del commento del libro dell'Apocalisse di mons. Ravasi. Un libro di sperenza che parla della vita, dell'oggi e del fine della vita. Un modo per prepararsi all'Avvento e al nuovo anno giubilare ormai prossimo.
Buon ascolto!
13 novembre 2024
16 ottobre 2024
30 settembre 2024
L'Angelo trombettiere dell'Apocalisse
Con lo "storico" gruppo di appassionati di iconografia cristiana stiamo affrontando la realizzazione su tavola ingessata dell'icona dell'Angelo trombettiere.
Solitamente parte del un più ampio programma iconografico del Giudizio Universale, l'Angelo che suona la tromba è da sempre percepito come potente richiamo. Nella controfacciata della straordinaria basilica di S. Angelo in Formis a Capua, gli Angeli che suonano la tromba, secondo il libro dell'Apocalisse (cap. 8-11) precedono l'arrivo di Cristo in gloria (il programma iconografico va letto dall'alto verso il basso). Dalle tombe escono dei bambini che rappresentano le anime dei defunti mentre indossano l'abito bianco battesimale. L'iconografia richiama il rito della "svestizione del catecumeno" presente nell'icona del Battesimo del Signore qui pensata al contrario. In particolar modo, la Lettera ai Colossesi di san Paolo fornisce in proposito una chiave di lettura interessante: " in lui (...) siete stati circoncisi di una circoncisione non operata dall’uomo, ma nella spogliazione del corpo carnale, nella circoncisione del Cristo. Sepolti con lui nel Battesimo in lui siete stati anche risuscitati in virtù della fede nella potenza di Dio che lo ha ridestato dalla morte. [...] vi siete spogliati dell’uomo vecchio e del suo modo di agire e vi siete rivestiti del nuovo, che si rinnova per una più piena conoscenza, a immagine di colui che lo ha creato". Al suono della tromba, quindi, l'anima indossa nuovamente la veste bianca battesimale, la ritrova lì dove, forse, tanta volte l'aveva riposta e dismessa nell'arco della vita. Una veste che dice che la nostra vita è già salvata, è già stata raggiunta da quell'amore che solo può sciogliere il male che ci inganna.l libro dell'Apocalisse si offre quindi a noi come lettura della Vita, dalla nascita alla morte del credente offrendo una prospettiva di speranza che ben ci prepara all'anno giubilare.
Quella che segue è la prima di una serie di riflessioni spirituali sul libro dell'Apocalisse che accompagna la scrittura di quest'icona.
1. PROLOGO: LEGGERE - ASCOLTARE - CUSTODIRE LA PAROLA
Ap 1,3
Rivelazione di Gesù Cristo, che Dio gli diede per mostrare ai suoi servi le cose che devono avvenire tra breve, e che egli ha fatto conoscere mandando il suo angelo al suo servo Giovanni. Egli ha attestato come parola di Dio e testimonianza di Gesù Cristo tutto ciò che ha visto. Beato chi legge e beati quelli che ascoltano le parole di questa profezia e fanno tesoro delle cose che vi sono scritte, perché il tempo è vicino!
Il libro si apre con una beatitudine per chi legge, ascolta e custodisce la Parola racchiusa nella Scrittura. Essendo indirizzata alle chiese, si suppone una lettura-ascolto comunitari. C'è una benedizione in chi si raduna per l'ascolto liturgico della Parola.
Non è una novità l'appello alla Sinassi, alla pratica, cioè, di ritrovarsi insieme per celebrare la liturgia della Parola e dell'Eucarestia. S. Giovanni Crisostomo diceva : "E' possibile pregare nella propria casa, ma è impossibile pregare bene come si prega nell'assemblea".
Forse questa affermazione sembra fuori tempo. Eppure chi di noi non ha sperimentato almeno una volta la gioia di una liturgia bella, sobria e partecipata?
E' significativo che la chiesa dell'icona della Madre di Dio Feodorovskaya di San Pietroburgo, restituita alla comunità parrocchiale dopo essere stata trasformata in caseificio durante il regime comunista sovietico, sulle pareti della Cappella inferiore riporti la Comunione degli Apostoli in misura reale. Quando il fedele, dopo anni di vita ecclesiale clandestina, finalmente può tornare alla celebrazione comunitaria della Liturgia, entrando in chiesa viene accompagnato dalle figure degli Apostoli che si radunano attorno al Signore che celebra l'Eucarestia. E mentre celebra l'eucarestia con il suo pastore, il fedele è proiettato in cielo, davanti al Signore.
Ecco la bellezza e l'importanza di leggere, ascoltare e custodire insieme la Parola a cui invita l'Apocalisse.
C'è un Cielo da accogliere, una prospettiva di vita, un fine che poi è il senso della vita e che la liturgia, come le icone, continuano a tenere in vita. Liturgia e icone sono finestre che aprono al mondo di Dio e per questo sono segni di speranza.
12 agosto 2024
Cristo in gloria
Icona di cm 142 x 370 realizzata su muro presso il Pontificio Seminario Campano Interregionale, in collaborazione con p. Luigi Territo sj.
17 giugno 2024
10 giugno 2024
31 maggio 2024
21 aprile 2024
28 febbraio 2024
21 gennaio 2024
07 gennaio 2024
Il Battesimo del Signore
Dai «Discorsi» di san Gregorio Nazianzeno, vescovo
Il battesimo di Gesù
Cristo nel Battesimo si fa luce, entriamo anche noi nel suo splendore; Cristo riceve il battesimo, inabissiamoci con lui per poter con lui salire alla gloria.
Giovanni dà il battesimo, Gesù si accosta a lui, forse per santificare colui dal quale viene battezzato nell'acqua, ma anche di certo per seppellire totalmente nelle acque il vecchio uomo. Santifica il Giordano prima di santificare noi e lo santifica per noi. E poiché era spirito e carne santifica nello Spirito e nell'acqua.
Il Battista non accetta la richiesta, ma Gesù insiste.
Sono io che devo ricevere da te il battesimo (cfr. Mt 3, 14), così dice la lucerna al sole, la voce alla Parola, l'amico allo Sposo, colui che è il più grande tra i nati di donna a colui che è il primogenito di ogni creatura, colui che nel ventre della madre sussultò di gioia a colui che, ancora nascosto nel grembo materno, ricevette la sua adorazione, colui che precorreva e che avrebbe ancora precorso, a colui che era già apparso e sarebbe nuovamente apparso a suo tempo.
«Io devo ricevere il battesimo da te» e, aggiungi pure, «in nome tuo». Sapeva infatti che avrebbe ricevuto il battesimo del martirio o che, come Pietro, sarebbe stato lavato non solo ai piedi.
Gesù sale dalle acque e porta con sé in alto tutto intero il cosmo. Vede scindersi e aprirsi i cieli, quei cieli che Adamo aveva chiuso per sé e per tutta la sua discendenza, quei cieli preclusi e sbarrati come il paradiso lo era per la spada fiammeggiate»
E lo Spirito testimonia la divinità del Cristo: si presenta simbolicamente sopra Colui che gli è del tutto uguale. Una voce proviene dalle profondità dei cieli, da quelle stesse profondità dalle quali proveniva Chi in quel momento riceveva la testimonianza.
Lo Spirito appare visibilmente come colomba e, in questo modo, onora anche il corpo divinizzato e quindi Dio. Non va dimenticato che molto tempo prima era stata pure una colomba quella che aveva annunziato la fine del diluvio.
Onoriamo dunque in questo giorno il battesimo di Cristo, e celebriamo come è giusto questa festa.
Purificatevi totalmente e progredite in questa purezza. Dio di nessuna cosa tanto si rallegra, come della conversione e della salvezza dell'uomo. Per l'uomo, infatti, sono state pronunziate tutte le parole divine e per lui sono stati compiuti i misteri della rivelazione.
Tutto è stato fatto perché voi diveniate come altrettanti soli cioè forza vitale per gli altri uomini. Siate luci perfette dinanzi a quella luce immensa. Sarete inondati del suo splendore soprannaturale. Giungerà a voi, limpidissima e diretta, la luce della Trinità, della quale finora non avete ricevuto che un solo raggio, proveniente dal Dio unico, attraverso Cristo Gesù nostro Signore, al quale vadano gloria e potenza nei secoli dei secoli. Amen.