Pigmenti ad encausto su tavola di legno, cm 40 x 30
Archivio blog
- giugno (6)
- maggio (2)
- aprile (1)
- marzo (1)
- febbraio (2)
- novembre (3)
- ottobre (1)
- settembre (1)
- agosto (1)
- giugno (3)
- maggio (1)
- aprile (1)
- febbraio (1)
- gennaio (2)
- dicembre (1)
- ottobre (2)
- agosto (5)
- febbraio (1)
- gennaio (1)
- aprile (4)
- marzo (1)
- gennaio (1)
- dicembre (1)
- giugno (1)
- maggio (1)
- aprile (6)
- marzo (4)
- febbraio (1)
- dicembre (1)
- ottobre (1)
- settembre (6)
- luglio (1)
- giugno (2)
- maggio (6)
- aprile (12)
- marzo (2)
- dicembre (1)
- luglio (2)
- aprile (3)
- febbraio (1)
- dicembre (1)
- novembre (1)
- ottobre (2)
- settembre (1)
- luglio (1)
- giugno (5)
21 giugno 2025
Icona Santa Madre di Dio della Speranza
Il tema della speranza in questa icona si fa promessa e segno.
Ambientata nel giardino di Eden, reso visibile
dalla vegetazione e dalla presenza dell’albero della Vita e quello del bene e
del male, l’icona rappresenta la prima Promessa di un amore più grande del male,
rivolta da Dio all’umanità (Gn 3,15), chiamata dalla tradizione Protovangelo.
La Buona notizia annuncia la definitiva vittoria sulla morte dei tempi
escatologici richiamati dalle iscrizioni del libro aperto e liberato dai
sigilli[1]:
Mentre si proclama
la lotta tra il serpente (qui inteso nel senso simbolico di potenza del male e
del peccato) la stirpe della donna, cioè l’umanità, a quest’ultima viene
già accordata la promessa e la speranza della vittoria sul serpente. C’è
dunque la caduta e nella caduta la speranza della risurrezione, la
promessa di Dio: verrà il giorno in cui il serpente sarà vinto, sarà
schiacciato dall’umanità. Il testo assume connotati escatologici.[2]
S. Maria è la nuova Eva che porta il segno
dell’Emmanuele quale “nuovo Adamo”[3]
che con la sua obbedienza “fino alla morte di croce”[4],
sana sovrabbondantemente la disobbedienza di Adamo[5]
compiendo e rivelando definitivamente, con la sua risurrezione, tutte le
Promesse di bene di Dio all’umanità[6].
La speranza che questa icona vuole celebrare si fa
oggettiva perché fondata sulla fedeltà di Dio alle sue Promesse e al tempo
stesso storica perché resa segno possibile dal “si” di Maria e di Gesù,
invitando ciascuno di noi a pronunciarlo nelle sfide della vita.
Pigmenti ad uovo su tavola di legno massello ingessata, secondo l'antica tradizione dell'arte bizantina, oro zecchino in foglia, cm 37 x 60
Non solo icone....L' Angelo custode
Non solo icone,,, La danza della Vita 2
La Danza della Vita, pigmenti ad encausto su tema, cm 24 x 18
"Mettimi come sigillo sul tuo cuore!"
Ct 8,6