La Crocifissione: un amore più
grande
Questa
icona è ispirata ad una miniatura di un Evangeliario armeno del XIII
secolo conservato nella Biblioteca del patriarcato Armeno di
Gerusalemme.
Descrizione
breve dei personaggi e dello spazio.
Siamo
di fronte ad un’icona che tiene insieme tutto il mistero pasquale:
c’è la morte, c’è la RSER e c’è lo SS e ne fa
un’interpretazione teologica e spirituale, non lo racconta
semplicemente, ne cerca la verità… Noi, la nostra teologia ha
fatto un po’ fatica ….inizialmente il Crocifisso - rappresentato
con gli occhi aperti – esprime la RSR…… poi c’è stato uno
sbilanciamento sul venerdi santo e la nostra teologia occidentale è
arrivata al Concilio vaticano II per ricollocare nel mistero pasquale
la RSR. A noi, ora, vivere questo nuovo tempo pasquale tenendo
insieme morte-RSR-dono dello SS.
Guardiamo
a qs tre elementi:
Morte:
gli occhi chiusi di Gesù, il lamento delle donne, lo svenimento
della SmDD; violenta:
il suo volto è sfigurato tanto che gli angeli si coprono
RSR:
il perizoma è bianco;
i piedi incrociati dicono danza;
SS:
agisce nel centurione, nella luce del corpo anche se morto,
nell’acqua e sangue che escono dal costato; nella scintilla di
luce rossa visivile nel nero degli abissi.
Questo
poter tenere insieme tutto l’evento ci differenzia da chi ha
vissuto storicamente quel momento: sua madre, i discepoli, il
centurione, le donne…. Nello stesso tempo non possiamo essere
semplicemente “ottimisti” e troppo velocemente passare alla
consolazione della RSR altrimenti non comprenderemmo il
cammino fatto da Gesù sulla croce, nella sofferenza.
IL
FIGLIO DI DIO:
Gesù
non ha le sembianze reali di un crocifisso e neppure riporta i
dettagli della passione. Non ci sono tracce di torture, né la
corona di spine. Ma ha il capo chino, segno dell’avvenuta consegna
dello Spirito e della morte per crocifissione.
I
Vangeli ci riportano una domanda di Gesù sulla croce:”Perché,
Padre mio, mi hai abbandonato? Perché grido e non rispondi? Eppure
tu hai liberato i nostri padri dall’Egitto e quando gridavano non
restavano delusi. (sal 22)
Gesù
attraversa la sua agonia, la sua lotta con il male e la sofferenza
nella memoria
di un Padre che si è manifestato come promessa
di vita, come colui che apre strade, futuro, ricominciatore,
rialzatore….
Poi continua: “ Io sono rifiuto
per il mio popolo, mi offendono e per credere mi chiedono il segno
che tu mi liberi(sal 22) loro pensano di renderti culto, uccidendomi
(Gv); mi chiedono perché non mi salvo se ho salvato tanti e se ho
risuscitato alcuni…… Mai un benedetto poteva essere appeso alla
croce. Lo diranno i due ladroni: “noi si, ma lui non ha fatto
niente..”
Gesù
vive la sua ultima tentazione: “qual è il vero volto del Padre,
in quale Dio ho messo fiducia, in un Dio che è nel segno del più,
della potenza di fronte al male?
E
continua: “ Nessuno mi aiuta. Stammi vicino Padre…..”
….
Gesù affronta la notte della sofferenza, affronta la nostra morte
protetto dalla verità dell’amore del Padre e fa la sua resa
all’amore, che chiede di soffrire.
Gesù
danza….. I piedi incrociati segnano il passo di una danza ad
indicare la parte finale del salmo 22 iniziato con
“Mio Dio, mio Dio perché mi hai abbandonato”
e concluso “ti loderò
in mezzo all’assemblea, sei Tu la mia lode davanti ai miei
fratelli, io vivro per te”
cioè hai trasformato il mio lamento in danza…. Anche nella morte
ti ho incontrato.
E’ vestito di un perizoma bianco, simbolo del sudario abbandonato
e colore della RsR
IL
CENTURIONE
Il
panno, attorno ai capelli, è bianco – simbolo del pensiero
spirituale – indica che è il primo ad accogliere lo Spirito Santo
donato da Gesù e che gli dà la capacità di credere. In lui è
cominciata una lettura spirituale della realtà. Longino, secondo la
tradizione, ci è maestro di quella lettura spirituale della nostra
storia a cui siamo chiamati: cogliere
il significato radicale, fondante della realtà. Cogliere ciò che
non appare subito a prima vista ma che pure anima il reale e ne
costituisce l’anima è L’EVENTO PASQUALE, DI MORTE E DI
RISURREZIONE. “Vedendolo
morire in quel modo”, vedendolo morire facendo della violenza
subita un atto di fiducia, del dolore sofferto un dono, vedendolo
morire in quel modo, arrestando la corsa della violenza, l’occhio
interiore è IN GRADO DI
RICONOSCERE DIO. Una scienza crudele e violenta è percepita dai
sensi spirituali affinati dal cammino quaresimale come la
manifestazione della gloria di Dio
GLI
ANGELI
Ci
ricordono che la nostra fede nasce da una ferita, da un volto reso
sfigurato dal rifiuto di credere in un Dio che ama i peccatori, di un
Dio che non castiga il male, di un Dio che è misericordia…
LE
DONNE
Dettaglio
interessante a sinistra della croce è raffigurata la Vergine
svenuta. Una delle donne in piedi vicino a lei la sostiene sotto le
ascelle. La testa della Vergine è reclinata su una spalla, le mani
pendono impotenti lungo il corpo. Per l’iconografia orientale è
uno sandalo questo eccesso di umanità di Maria. E normalmente si
ritiene che questo motivo sia squisitamente occidentale, apparso con
il Berlinghieri. Questa miniatura mostra chiaramente che questo
motivo era già ben noto all’oriente cristiano, da qui è passato a
Bisanzio e in Italia e ci mostra un’intuizione teologica che oggi
papa Francesco sta facendo centrale della sua missione: “Non solo
a Maria, ma a Dio stesso, il Misericordioso, di fronte ai figli
si muovono le viscere di padre che nemmeno Lui, come Maria, può
fermarle.
Ed
è questa meravigliosa tenerezza di un Padre travolto dalla
misericordia osiamo sperare che Gesù abbia sperimento, per noi e con
noi, sulla croce! .